I burger vegetali sono un cibo di gran moda tra vegetariani, vegani e tra chi cerca alternative alla carne. Ma sono veramente così salutari? Per rispondere a questa domanda sono andata al supermercato e ho messo a confronto tre marche di burger vegetali per comprendere quali differenze ci siano negli ingredienti utilizzati per la loro preparazione e, di conseguenza, nella composizione nutrizionale.
Per capire di che cosa sono fatti i burger vegetali è necessario suddividerli in tre categorie:
- burger a base di soia, costituiti prevalentemente da farina di soia (che è un legume) oppure tofu (derivato dalla soia);
- burger di seitan, che corrisponde al glutine di frumento, cioè la parte proteica del grano;
- e burger a base di verdure e cereali in proporzioni variabili.
Le prime due categorie di burger possono costituire un secondo piatto dato l’alto contenuto di proteine che contengono, mentre la terza è equiparabile ad un contorno con alcuni grassi aggiunti.
Ecco quali sono le tre marche di burger a base di soia che ho analizzato:
- Vivi Verde Coop – burger vegetali biologici a base di soia
Il 1° ingrediente è la farina di soia, che conferisce l’alto apporto proteico al prodotto, mentre al 2° posto si legge olio di semi girasole. Ricordo che gli ingredienti vengono scritti in ordine decrescente di quantità, ciò significa che i principali ingredienti sono scritti per primi. Sono presenti alcuni addensanti che servono per dare compattezza al burger e far sì che non si sfaldi in cottura.
L’etichetta nutrizionale del prodotto permette di confrontare l’apporto di alcuni nutrienti con l’A.R. (assunzione di riferimento) espressa in percentuale. Ciò è utile per capire quanto del fabbisogno di un determinato nutriente viene coperto consumando una porzione di burger. Ad esempio, questo prodotto fornisce circa il 30% dei grassi e del sale che dovresti consumare nell’arco della giornata. Da evidenziare:
- un alto quantitativo di grassi, circa n.2 cucchiai d’olio di girasole per ogni burger;
- un alto quantitativo di sale, quasi 2 grammi per ogni burger;
- e un alto quantitativo di proteine vegetali.
Se consumi questo prodotto, ricordati di non aggiungere olio in cottura e di evitare di aggiungere sale al contorno di verdure di accompagnamento. L’origine biologica di alcuni ingredienti non è migliorativa rispetto alla composizione nutrizionale: biologico non significa dietetico!
- Valsoia – burger vegetali agli spinaci
Al 1° posto si trova sempre farina di soia ma in percentuale nettamente minore rispetto al prodotto precedente, infatti dal 39% di Vivi Verde si scende al 18%. L’elenco degli ingredienti è abbastanza complesso e contiene svariati additivi alimentari o frazioni di alimento utilizzate come tali: fibra di agrumi e amido modificato, ad esempio.
Come annunciato, il contenuto proteico si abbassa ma anche il contenuto di grassi e, di conseguenza, l’apporto calorico del burger vegetale. Da evidenziare:
- un minor quantitativo di sale, anche se superiore ad 1 grammo per ogni burger;
- un basso apporto di grassi.
Se consumi questo burger puoi aggiungere olio EVO a crudo come condimento.
- Sojasun- burger vegetali pomodoro e olive
In questo prodotto c’è la percentuale più alta di farina di soia: 41% contro il 39% di Vivi Verde. Altra particolarità è data dal quantitativo di olive, maggiore rispetto all’olio di girasole.
In questo prodotto si evidenzia:
- un alto apporto proteico, il maggiore tra quelli messi a confronto;
- un contenuto medio di grassi e di sale.
Il miglior prodotto è senz’altro questo: è ben bilanciato tra proteine e grassi e contiene pochi e semplici ingredienti. Resta il fatto che i burger vegetali apportano un alto quantitativo di sale, e a volte di grassi. Considerali un cibo d’emergenza che sostituisce affettati di carne o tonno in scatola.